Assenza, olio su tela, di Rossana Giardini |
Mi giro inquieto in questo letto vuoto. Non sono stanco, non ho più sonno. Ho dormito a sufficienza, ma proprio non mi vorrei alzare.
Non è né tardi, né presto; è un'ora anonima, proprio come mi sento io, quando ogni mattina, non appena alzato, mi cerco automaticamente in ogni specchio, per esserci e per riappropriarmi del mio apparire. Di questo apparire verrò depredato non appena uscirò di casa e tornerò nuovamente ad essere anonimo, confuso in una moltitudine in cui non mi riconosco. Mi accorgo che l'esistenza che ho srotolato fino ad ora si perde nella miopia di ricordi stanchi.
Mi giro ancora, guardo l'orologio. Sono passati pochi minuti. Perchè in questo letto vuoto, anche il tempo sembra stanco, come i miei ricordi? Tra queste lenzuola annoiate da una asimmetrica solitudine, sento tutte le solitudini di un mondo di letti vuoti, io che ora non so nemmeno più a che mondo appartengo. L'unica cosa di cui sono sicuro è che tra queste lenzuola sgualcite sempre dalla stessa parte, desidero ancora, desidero altro. E proprio questo desiderio di essere altro, mi dà la percezione di esistere. Se non esistessi così come sono,così come non voglio, come potrei desiderare di essere altro?
Ma allora, cosa accadeva quando un tempo la rassicurante simmetria si rifletteva nello specchio? Era pura illusione: mi vedevo, esistevo nell'altro, ma non esistevo come me stesso. Credevo di essere perfetto, compiuto, accolto e compreso e non desideravo altro. E nel mio non desiderare, non ero. Senza desiderio non c'è esistenza e anche il tempo non si cura più di noi, fuggendo via in un solo istante. E solo adesso in questa asimmetrica imperfezione, con il tempo che sembra non passare, sento di esserci.
Mi giro ancora, finalmente ce l'ho fatta, si sta facendo tardi. Rimanendo qui disteso rischio di cullarmi tra le braccia di questa solitudine limitante.
E' arrivato il momento. Mi alzo e mi volto a guardare la mia sola forma impressa nel letto, triste per la sua inutilità. Sono in piedi, ma ancora ad occhi chiusi. Oggi non mi cercherò in nessuno specchio. Voglio essere altro.
Una volta fuori, liberato dall'ego, aprirò gli occhi.
Solo allora, specchiandomi negli occhi dell'altro, conoscerò me stesso.